Il 19 ottobre alle ore 11 il Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila organizza una visita guidata gratuita dell’Anfiteatro. L’ingresso al Parco archeologico di Amiternum è gratuito.

Il Museo  ha recentemente acquisito il Parco archeologico di Amiternum, costituito dai siti del Teatro e dell’Anfiteatro con due ingressi distinti, separati dalla viabilità odierna e dal percorso del fiume Aterno. La zona dove oggi sorge il sito di Amiternum può vantare una frequentazione molto antica, grazie al ritrovamento di tracce risalenti fino al Neolitico. Gli scavi condotti nelle vicinanze e le fonti storiche ci indicano che, nel corso dell’età del ferro, questo territorio era abitato dai Sabini, che avevano creato dei villaggi fortificati sparsi lungo le alture collinari in modo da poter controllare i valichi di passaggio e proteggere il bestiame in caso di pericolo. Uno dei più importanti corrispondeva all’odierno paese di S. Vittorino, a sud-est dell’area archeologica attuale, che alcuni identificano ipoteticamente nell’antico insediamento di Testruna, citato dalle fonti antiche. Recenti scavi hanno permesso di accertare l’esistenza di tombe ed edifici risalenti al VII sec. a.C. nei pressi della chiesa di S. Vittorino, dove sono stati ritrovati anche dei frammenti di un vaso che riportano un raro graffito scritto nell’antica lingua paleosabellica parlata all’epoca.

L’area amiternina veniva considerata anticamente come il punto di partenza di una serie di migrazioni organizzate (ver sacrum) che portarono, nel corso del tempo, all’occupazione dei territori limitrofi e alla nascita di nuove popolazioni italiche, come i Piceni nelle Marche e i Sanniti in Molise e Irpinia. In seguito alla conquista romana del territorio, consolidata nel 290 a.C. dal console M. Curio Dentato, la gestione del territorio fu organizzata nella forma della praefectura, in quanto ogni anno veniva inviato da Roma un magistrato (praefectus) che aveva l’incarico di amministrare la giustizia. La principale fonte economica era rappresentata dall’allevamento e dalla posizione strategica lungo i percorsi della transumanza, con lo spostamento delle greggi verso la Puglia in inverno e il loro ritorno in estate.

In epoca repubblicana venne promossa l’agricoltura e si andò sviluppando la città di Amiternum, organizzata lungo il percorso della via Caecilia (II sec. a.C.) sulla pianura lungo le sponde del fiume Aterno. La nuova città conobbe una fase di crescita e monumentalizzazione, che portò alla costruzione del teatro prima (età augustea) e dell’anfiteatro poi (fine I sec. d.C.), oltre a templi ed altri edifici riccamente decorati. Ulteriori interventi di abbellimento e restauro sono attestati nel corso dell’età imperiale fino al IV secolo, quando si manifestarono chiari segni di decadenza, con il progressivo abbandono dell’area urbana e l’inizio delle attività di spoliazione al fine di reimpiegare materiale edilizio.

Con il crollo dell’impero e l’arrivo delle popolazioni barbariche, sugli antichi monumenti vennero impiantate delle capanne e, in epoca altomedievale, dei cimiteri. La pianura di Amiternum assunse un aspetto sempre più rurale e parte degli abitanti si insediò nei pressi della basilica di S. Maria, costruita nelle vicinanze dell’anfiteatro. Nel XIII secolo, la fondazione dell’Aquila a breve distanza comportò il definitivo abbandono del sito a favore della nuova città.

Per informazioni:
Teatro del Parco Archeologico di Amiternum Tel. 3357937761
Anfiteatro del Parco Archeologico di Amiternum Tel. 3459417957
e-mail: mn-abr.urp@cultura.gov.it

Ingresso gratuito

Per informazioni e prenotazioni:

mn-abr.servizieducativi@cultura.gov.it