sabato, Dicembre 21 2024

Mercoledì 4 e Giovedì 5 Settembre alle ore 11 in Via Merulana 121, vi presentiamo l’Anteprima Stampa della mostra Anna Maria Fabriani Riverberi e trame dalla Scuola Romana, la prima retrospettiva in assoluto dedicata alla centenaria pittrice che oggi vive a Lucca e che fu allieva di Carlo Socrate.

Dal 5 settembre al 6 ottobre 2024 Palazzo Merulana, museo gestito e valorizzato da CoopCulture, sede della Fondazione Elena e Claudio Cerasi, ospita la prima esposizione dell’artista, oggi centenaria, testimone della tradizione pittorica del Novecento.

Il progetto espositivo rappresenta un viaggio intimo nel reale da parte dell’artista, influenzata dagli anni trascorsi nella capitale nell’atelier di Villa Strohl-Fern, che ospitava mollissimi esponenti della Scuola Romana. Quaranta nature morte, fiori e ritratti sorprendenti come Cecilia, simbolo della mostra, ricchi di valenze, di trame e legami con il suo maestro dal quale Fabriani ha appreso tecniche pittoriche, il metodo di ricerca del colore, e rigore nella composizione sviluppando un’attenzione spasmodica alla luce, che diverrà nel corso del tempo una cifra stilistica dell’artista. Con questa mostra Palazzo Merulana, già custode di numerosi capolavori della Scuola Romana appartenenti alla Collezione Elena e Claudio Cerasi, continua la sua attenta opera di indagine, di valorizzazione e, talvolta, come nel caso di Fabriani, di scoperta di uno dei momenti più interessanti e vitali dell’arte italiana del ‘900.

L’intera esposizione è frutto di un lavoro di ricerca, recupero e catalogazione, iniziato diversi anni fa, da parte della curatrice Sabina Ambrogi che ha sempre cercato di inseguire dipinti che – per lo strano destino peculiare dei quadri – si disperdevano per incuria, negligenza, o per distrazione. Magari perché regalati o venduti. Alcuni sono stati ritrovati in cantine (Savoiardi e Grigio su Grigio). Uno in particolare il ritratto a Maria Magris (1945- olio su cartone) è stato di recente ritrovato dalla curatrice nella cantina del palazzo dove l’artista è cresciuta e vissuta in gioventù. La restauratrice Cristiana Noci ha letteralmente riportato alla luce l’opera distrutta dalla muffa, macchiata di vernice, e piegata da oggetti accatastati sopra nel tempo. Ha restaurato, tra gli altri, anche Rosetta (1953), sicuramente il pezzo più forte e pregiato della collezione, danneggiato insieme a Grigio su grigio (1958) durante un trasloco. Ma è stata l’occasione per riportare mirabilmente la palette di grigi di quest’ultima opera alla sua origine e lucentezza.

Circa una decina di dipinti eseguiti con il maestro Socrate, nell’atelier di Villa StrohlFern, sono ancora oggetto di ricerca. Sono andati perduti in Venezuela al porto di Caracas – La Guayra- dopo una spedizione in nave in una cassa, nel 1959. Il fratello dell’artista, Maurizio Fabriani, destinatario della spedizione, dirigeva cantieri per le costruzioni delle autostrade nel cuore del paese in zone molto impervie, a più di venti ore di macchina dalla capitale venezuelana. Non ha fatto in tempo a tornare per recuperarli. O si è forse persa la possibilità di un’organizzazione per farlo.

La mostra è un’occasione per lanciare “un messaggio nella bottiglia” e chiedere a chi li avesse – compreso il circuito museale nazionale venezuelano – di farsi avanti per poterli catalogare ed esporre.

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